Nella lista dei 50 pensatori del 2025 c’è un giovane italiano. Si chiama Paolo Taticchi, a 43 anni è professore ordinario di sostenibilità d’impresa alla UCL School of Management (top 10 University), è Direttore del nuovo Centre for Sustainable Business.

«Il sistema accademico italiano è tutto, ma non meritocratico. Nel 2012 sono venuto a Londra per una scommessa. Mi offrivano un posto da professore, in Italia dovevo lottare per avere un assegno di ricerca...»

Di Perugia, laurea in ingegneria, dottorato in ingegneria gestionale, master in business administration. In pochi anni, ha collezionato riconoscimenti prestigiosi. Nel 2018 è stato inserito nella lista dei 40 migliori professori di business al mondo under 40 e lo stesso anno ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Eppure, per anni, Taticchi si è posto continuamente una domanda: "quale sarà la mia eredità al mondo?" Aveva 25 anni quando il suo mentore, Piero Lunghi, scomparve improvvisamente in un incidente stradale. Quel giorno decise che avrebbe lasciato il segno. «Il mio professore sognava di creare una business school inglese in Umbria. Quello è diventato uno dei miei sogni».

Nell 2008 fonda a New York la prima Summer School Internazionale dell'Università degli Studi di Perugia. Poi fa il percorso inverso. Va a incontrare la Bradford School of Management, una delle più antiche business school del Regno Unito e li convince ad aprire un campus in Italia, a Spoleto. Poi è partito per Londra...
Ha portato nel mondo accademico un approccio imprenditoriale. Oggi aiuta le imprese a ripensare ai propri modelli di business: «Il capitalismo tradizionale ha creato valore per pochi. Ora dobbiamo spingere perché nuovi modelli di business creino valore per una pluralità di stakeholder».

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